“I prati stabili della pianura friulana, un ambiente che sta scomparendo” di Bruno Dentesani
E’ ormai evidente che l’ambiente in cui viviamo sta mutando velocemente, sia a causa delle attività dell’uomo sia delle variazioni climatiche. Questi due elementi, combinandosi fra loro comportano forti ricadute sulle popolazioni animali, in modo particolare su quella degli uccelli.
Già nel 2005 è stato dedicato il prestigioso Premio Nonino Risit D’Aur alla salvaguardia dei prati stabili del Friuli in via di estinzione. In particolare, la Barbatella d’Oro, simbolo del premio è stata simbolicamente consegnata a Silvia Assolari e a Elisa Tomat, ricercatrici presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Udine, che hanno sensibilizzato e svolto ricerca scientifica per la salvaguardia della biodiversità specifica del territorio. Anche i meno esperti possono coglierne l’identità nella semplice meraviglia, quando nella bella stagione è tutto uno sbocciare di fiori, insetti ed avifauna.
Come vedremo dalle foto di Bruno Dentesani, sono proprio gli uccelli che vivono in simbiosi e legati indissolubilmente a questi ambienti aperti ad essere più a rischio.
Le foto sono frutto di analisi e ricerca e rappresentano l’Allodola, il Culbianco, il Gheppio, la Pavoncella, la Pispola, il Prispolone, la Quaglia, il Re di quaglie, lo Stiaccino, lo Strillozzo, ma vedremo anche la Civetta e lo Sparviere che ruotano attorno a questi ambienti unici e sempre più rari in pianura friulana.
Ricordiamo anche la Legge Regionale sui Prati stabili (L.R. n.9 del 2005 – Norme regionali per la tutela dei prati stabili naturali), comprendente nei prati stabili anche le formazioni erbacee che, seppur derivate da precedente coltivazione, presentano la composizione floristica delle tipologie previste in legge, oppure quelle che hanno subito manomissioni ma conservano buona parte delle specie tipiche, nonché i prati derivati da interventi compensativi o ripristini. L’Unione Europea, all’allegato I della DIR 92/43/CEE (Direttiva Habitat), comprende in alcuni habitat di interesse comunitario molte tipologie di prato stabile e tutela inoltre varie specie vegetali ed animali in esse presenti. La legge 9/2005 ha messo in campo dei contributi e quest’anno il termine di presentazione delle domande è stato prorogato al 30 giugno 2020, in attuazione alla legge regionale 1° aprile 2020, n. 5 (Ulteriori misure urgenti per far fronte all’emergenza epidemiologica da COVID-19).
Bruno Dentesani è un appassionato osservatore della natura e collabora come ornitologo con Università di Udine, con Enti e associazioni ed è esperto specialmente nel campo delle migrazioni degli uccelli. Con le sue foto molto spesso rivela con immediatezza lo stato di salute dell’ambiente, in particolare di quelle aree molto delicate come le zone umide, i prati stabili e i boschi di pianura.
Queste foto sono il concentrato ed il frutto di due bellissime pubblicazioni con l’editrice CO.EL. dal titolo “Uccelli del Friuli Venezia Giulia” parte prima edita nel 2011 e parte seconda del 2013, a completamento del fortunato volume con lo stesso titolo Uccelli del Friuli Venezia Giulia.
La pubblicazione del secondo volume contiene i percorsi ornitologici alla scoperta dell’avifauna regionale, e prosegue nello sforzo di divulgare aspetti e curiosità riguardanti il mondo alato con belle immagini ed esposizioni semplici, rivolgendosi a tutti coloro che percorrono il nostro territorio e che hanno il desiderio di conoscere un aspetto della natura che non hanno ancora avuto modo o tempo di approfondire.
Gli uccelli hanno da sempre affascinato l’uomo: la loro diversità nelle forme e nei colori, il loro comportamento e presenza durante le diverse stagioni hanno costituito un continuo motivo di curiosità fra coloro che sono sensibili alle bellezze della natura. Essi ci guardano dall’alto e si spostano al di sopra di noi con una velocità naturale che noi non possediamo: dobbiamo accontentarci di osservarli, magari andandoli a cercare, quando hanno deciso di muoversi o sostare nelle nostre vicinanze. In questo secondo volume sono trattate specie, anche meno comuni o rare, che si possono osservare nella nostra regione e che completano la trattazione dell’opera precedente.Questo libro diventa uno strumento semplice ma molto preciso e corredato da splendide immagini, che si propone di aprire gli occhi a tutti coloro che percorrono il territorio del Friuli Venezia Giulia su un aspetto spettacolare della natura, gli uccelli, guidandoli a cercare e guardare con nuovi occhi queste meravigliose creature che vivono accanto a noi. L’autore accompagna il lettore percorrendo i diversi ambienti, dai centri abitati alla campagna, dal mare alla montagna, spiegando come riconoscere, dove e quando osservare le diverse specie, stimolando a diventare birdwatcher anche nel proprio giardino o città.
LINK:
Primo volume http://www.editricecoel.it/GOF.html
Secondo volume http://www.editricecoel.it/GOF2.html
Potete vedere la mostra anche su Facebook alla pagina della associazione.
Buona visione!