“Acqua di mare acqua da bere” di Michele Doz
La mostra virtuale di oggi dal titolo “Acqua di mare acqua da bere” di Michele Doz , ci offre l’occasione, grazie a queste foto, di presentare il suo ultimo libro dal titolo “Il mare da bere. Guida all’utilizzo terapeutico dell’acqua di mare” edito da youcanprint nel 2020.
Questo libro, scritto da Michele Doz nel periodo di lockdown del Covid-19, vuole essere un momento informativo sul poco noto utilizzo dell’acqua del mare. Con questa sua scommessa, quasi inconsciamente, sembra voler ricercare in sé stesso e in quello che conosce meglio, il mare appunto, la forza riprendersi dal momento difficile rappresentato dalla pandemia della primavera del 2020: quasi una lotta personale. Doz con questo libro, non guarda al mare che lo circonda come lavoratore nel settore ittico, ma come elemento unico da cui trarre quasi una linfa vitale, che aiuta a vivere bene e affrontare l’attività di ogni giorno. L’autore propone un percorso dalle origini che si perdono nell’antichità, dai Fenici ai Greci ai Romani, agli studi scientifici dal 1700 ad oggi, sui poteri terapeutici e mineralizzanti dell’acqua di mare. Traendo esempio dal processo di filtraggio dell’acqua di mare dei mitili, che lui coltiva nel nostro golfo, ha provveduto a purificare l’acqua di mare e quasi come un’utopia è riuscito a metterla in bottiglia, pronta per i più diversi usi, in cucina per far nascere un piatto o anche come elemento dello storico spritz bianco con ghiaccio e limone.
Oggi le acque minerali dal mare sono una nuova frontiera, una sorta di “talassoterapia dell’interno del corpo”, come ha spiegato in un’intervista a Le Parisien, Régis Revilliod, l’inventore di una delle prime acque minerali del mondo e che viene usata in cucina per salare in maniera meno invasiva i piatti. Esempi di impianti che trattano l’acqua di mare ce ne sono in Italia, in particolare in Sardegna ed anche all’estero come in Francia. Proprio a gennaio di quest’anno infatti – ad un centinaio di chilometri a Sud delle isole Porquerolles nel cuore del Mediterraneo – la nave Õdeep One, con bandiera francese, ha iniziato a pompare acqua di mare a 300 metri di profondità. Una volta arrivata a bordo della nave, una sorta di fabbrica galleggiante, l’ acqua viene purificata e sbarazzata del grosso del sale (in media 70 grammi al litro), senza ricorrere a trattamenti chimici, ma conservando i propri benefici sali minerali. L’acqua di mare, fornendo ben 96 oligoelementi e minerali, altamente biodisponibili e facilmente assimilabili dall’organismo, è adatta per l’acidità di stomaco e favorisce la digestione, migliora l’ osteoporosi e favorisce l’intestino pigro, ed aiuta le vie biliari e il fegato.
Il libro di Doz ripercorre la storia l’uso dell’acqua di mare, per poi arrivare ad oggi, spiegando nel dettaglio il trattamento che è necessario per mettere l’acqua di mare in bottiglia, utilizzabile in piena sicurezza.
Questo trattamento permette di rimediare alle impurità dell’acqua. Sulla qualità dell’acqua del Golfo di Trieste ci sarebbero da dire un sacco di cose, che vanno dalle fognature, per arrivare alla progettazione del tubone della ex Provincia di Gorizia per raccogliere tutti i reflui di Gorizia e dell’Isontino, allo stato di conservazione dei fiumi come per esempio l’Isonzo e i corsi d’acqua minori, alla presenza delle microplastiche, ma con questa mostra vogliamo concentrarci sul rapporto tra uomo e mare, per sciogliere i nodi degli inquinanti ci sono altre sedi istituzionali. Dal mare è nata la vita su questo pianeta ed è anche oggi luogo di vita e fonte di alimentazione per molte specie viventi tra cui la nostra e dev’essere conservato per le nuove generazioni.
Potete vedere la mostra anche su Facebook alla pagina della associazione (mettete “mi piace” per vedere anche le prossime mostre).
Buona visione!