Applicazione del principio di precauzione nell’introduzione del sistema di connessione mobile 5G
In merito all’imminente introduzione anche sul territorio regionale del sistema di connessione mobile 5G, si rivolgono alle Amministrazioni comunale e regionale alcune richieste rispondenti al Principio di precauzione sancito dall’Unione Europea.
Si ritiene, infatti, che per comprendere eventuali conseguenze negative sulla salute pubblica e sull’ambiente di questa nuova tecnologia sarà necessario un periodo di sperimentazione e monitoraggio.
Al momento, in presenza di numerosi studi con risultati non univoci, la valutazione del rischio non è ancora determinabile con certezza, rientrando perciò appieno nelle fattispecie previste dall’art. 191 del Trattato sul funzionamento dell’UE sul Principio di precauzione.
Ciò in considerazione del fatto che risulta già programmato in Friuli Venezia Giulia un piano per raggiungere una copertura dell’80% entro luglio 2025 (compresi i 4 capoluoghi e i Comuni con più di 30.000 abitanti) e del 99,4% entro gennaio 2027.
Si raccomanda alle Amministrazioni in oggetto di mantenere gli attuali limiti di esposizione previsti dalla Legge nazionale (DPCM 08/07/2003), senza prevedere deroghe o adeguamenti per il nuovo sistema 5G e verificarne puntualmente il rispetto.
Si raccomanda che l’ARPA FVG verifichi il costante rispetto dell’attuale valore di attenzione e obiettivi di qualità, in particolare dei siti sensibili (ospedali, scuole, ecc.) e tutti i luoghi dove le persone permangono per più di 4 ore al giorno.
L’esposizione al campo elettromagnetico dev’essere calcolata non sulla singola antenna ma sulla rete esistente (considerato che con il 5G il singolo utente potrà essere raggiunto da 3 diversi punti di emissione) e tenendo conto di altre eventuali fonti diverse dalle telecomunicazioni. Per evitare accumuli andranno eliminate progressivamente le antenne funzionanti con i sistemi precedenti (3G e successive).
Si considera che per il citato principio di precauzione vadano assunti – prima di autorizzare
l’avvio del nuovo 5G – ulteriori dati in merito alle possibili conseguenze dell’esposizione ai campi elettromagnetici di diversa frequenza sulla salute umana e in particolare delle categorie più fragili. Si fa riferimento in particolare al documento “Statement on emerging healt and environmental issues (2018)” del Comitato Scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (SCHEER) dell’Unione Europea, dove a proposito del 5G “evidenzia criticità sconosciute sui problemi di salute e sicurezza”.
Si ritiene, inoltre, che il tema dell’esposizione ai campi elettromagnetici richieda un processo partecipativo e un’adeguata campagna informativa rivolta alla generalità della popolazione – ma in particolare ai giovani nelle scuole – sull’individuazione delle corrette modalità d’uso degli apparecchi di telefonia mobile e cordless, come prescritto dalla sentenza del TAR Lazio sez.3, del 15 gennaio 2019 il TAR del Lazio, n.500.
Non ci risultano infine sufficientemente approfonditi gli studi sugli impatti di questa tecnologia sugli habitat, pur risultando alcuni studi su insetti e avifauna.
Per tutti questi motivi e ben consci della complessità del problema, chiediamo al Sindaco – per le sue competenze come autorità sanitaria – di non rilasciare nuove autorizzazioni per l’installazione e la modifica degli impianti per telecomunicazioni e radiodiffusione, in base al principio di precauzione sancito dal diritto comunitario, finché non ci sia la certezza di adottare le migliori tecnologie disponibili e di escludere ogni rischio per la salute della popolazione e dell’ambiente nel suo complesso, come peraltro hanno già fatto almeno 5 Comuni della nostra Regione (Udine, Lauco, Caneva, Pontebba, Azzano Decimo).
IL PICCOLO ed. Gorizia Monfalcone del 24/05/2020
Ambientalisti contro il 5G in città «Mancano dati, l’ente si astenga»
l’istanza
Gli ambientalisti chiedono lo stop al 5G in attesa di dati certi. Con una missiva inoltrata all’amministrazione monfalconese dall’associazione Eugenio Rosmann di via Valentinis viene richiesta l’applicazione del principio di precauzione nell’introduzione dell’ultimo sistema di connessione mobile. «Si ritiene infatti – argomenta il sodalizio – che per comprendere eventuali conseguenze negative sulla salute pubblica e sull’ambiente di questa nuova tecnologiasarà necessario un periodo di sperimentazione e monitoraggio. Al momento, in presenza di numerosi studi con risultati non univoci, la valutazione del rischio non è ancora determinabile con certezza, rientrando perciò appieno nelle fattispecie previste dall’articolo 191 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea sul principio di precauzione».«Risulta già programmato in Friuli Venezia Giulia un piano per raggiungere una copertura dell’80% entro luglio 2025 – prosegue – e del 99, 4% entro gennaio 2027. Si raccomanda alle amministrazioni comunale e regionale di mantenere gli attuali limiti di esposizione previsti dalla legge nazionale del 2003, senza prevedere deroghe o adeguamenti per il nuovo sistema 5G e verificarne puntualmente il rispetto».Gli ambientalisti sollecitano che «l’Arpa Fvg verifichi il costante rispetto dell’attuale valore di attenzione e obiettivi di qualità, in particolare dei siti sensibili come ospedali e scuole, e tutti i luoghi dove le persone permangono per più di quattro ore al giorno». L’esposizione al campo elettromagnetico «dev’essere calcolata non sulla singola antenna, ma sulla rete esistente, considerato che con il 5G il singolo utente potrà essere raggiunto da tre diversi punti di emissione, e tenendo conto di altre eventuali fonti diverse dalle telecomunicazioni»; per evitare accumuli «andranno eliminate progressivamente le antenne funzionanti con i sistemi precedenti (3G e successive)». «Si considera – conclude l’associazione Rosmann – che per il citato principio di precauzione vadano assunti, prima di autorizzare l’avvio del nuovo 5G, ulteriori dati in merito alle possibili conseguenze dell’esposizione ai campi elettromagnetici di diversa frequenza sulla salute umana e in particolare delle categorie più fragili. Si fa riferimento in particolare al documento “Statement on emerging healt and environmental issues (2018)” del Comitato Scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti dell’Unione Europea, dove a proposito del 5G “evidenzia criticità sconosciute sui problemi di salute e sicurezza”».
IL PICCOLO ed. Trieste del 24/06/2020
Operazione trasparenza sul 5G
Regione e Arpa in prima linea
Andrea PieriniDati, notizie e spiegazioni sulle fake news più comuni. Regione Fvg e Arpa lanciano l’operazione “massima trasparenza” sul 5G, con l’obiettivo di informare il più possibile i cittadini su come stanno evolvendo le nuove tecnologie e il loro impatto sul territorio. Gli unici rischi, rilevati dal mondo scientifico, sono legati al possibile aumento della temperatura corporea di un grado, a patto però di essere sottoposti a una potenza di 3 mila volt metro. In Europa il limite di legge è fissato a 60 volt metro e in Italia a 20. L’assessore regionale all’Ambiente Fabio Scoccimarro, rispondendo alle preoccupazioni di alcuni cittadini, ha voluto avviare l’operazione trasparenza creando una apposita sezione sul sito internet di Arpa. «Attualmente – ha precisato – in base agli studi pubblicati non vi sono evidenze scientifiche su eventuali rischi particolari per la salute collegati alla tecnologia del 5G. Auspichiamo da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità una maggiore chiarezza e non posizioni imprecise come avvenuto nel caso del Covid. In questa fase quindi non ci sentiamo sollevati nell’esercizio del nostro ruolo, perché ogni singolo atto di questa giunta va in direzione di una tutela estrema del cittadino. Smentisco categoricamente, inoltre, qualsiasi forma di accondiscendenza nei confronti degli operatori, peraltro quasi tutti stranieri». L’assessore ha anche evitato ogni possibile polemica con i sindaci che hanno vietato il 5G: «Sono scelte politiche legittime su cui non posso entrare». Il direttore di Arpa, Stelio Vatta, ha invece elencato i numeri: «Al momento è stato chiesto il parere obbligatorio per l’installazione di 191 antenne. Solamente quattro sono attive, due in Friuli, una nell’Isontino e una nel Pordenonese, con la frequenza 3.700 mhz visto che la 700 mhz potrà essere attivata nel 2022. Le misurazioni effettuate da Arpa, 511 dal 1° gennaio al 10 giugno, hanno evidenziato come il 95% dei dati ambientali veda un valore inferiore a 3 volt metro, di questi l’83% è sotto il volt metro. In ogni caso agiremo su tre pilastri: monitoraggio, informazione e comunicazione ed educazione ambientale». Infine Scoccimarro ha annunciato la volontà di raggiungere con cinque anni di anticipo, entro il 2045, gli obiettivi del Green new deal promosso dalla Commissione europea. «Per questo – ha spiegato – realizzeremo un percorso con le opposizioni con lo scopo di arrivare a un documento in grado di dare prosecuzione al lavoro durante le prossime legislature».