Festa del bosco Domenica 19 Novembre
L’Associazione Ambientalista “Eugenio Rosmann” ha indetto quest’anno un concorso per tesi di laurea in materia ambientale, che ha premiato alcuni giovani neo-laureati per le loro ricerche in materie naturalistiche e legate alla valorizzazione del territorio. Si è cercato – in questo modo – di valorizzare i giovani che si dedicano allo studio delle materie ambientali, offrendo loro un’occasione di visibilità e attenzione che purtroppo nel settore delle scienze naturali spesso viene a mancare.
La tesi del dott. Cristian Dal Cortivo, laureatosi nel 2014 presso l’Università di Padova – nell’ambito del concorso – ha ottenuto una menzione speciale, che sarà consegnata in occasione della “Festa del Bosco”, dove presenterà il suo interessante studio.
Il dott. Cristian Dal Cortivo presenterà il suo studio sull’Accrescimento e accumulo di metalli pesanti in piante alimurgiche (piante spontanee ad uso alimentare).
L’inquinamento da metalli pesanti sta assumendo negli ultimi anni un’importanza rilevante in termini di rischio ambientale e di salute pubblica. Molti terreni agricoli e non ricevono quantità crescenti di metalli tossici attraverso la fertilizzazione, la difesa fitosanitaria e l’impiego di acque d’irrigazione contaminate, trasmettendo questi inquinanti alle piante spontanee, molte delle quali, nella nostra tradizione, sono destinate anche a usi alimentari. D’altro lato, la capacità di determinate piante di accumulare inquinanti diviene uno strumento per la bonifica superficiale di terreni inquinati.
Inoltre nel corso della mattinata interverrà anche il Prof. Emerito Livio Poldini sul tema: “Le piante aliene e invasive del Carso monfalconese”.
L’intervento del celebre botanico, docente emerito dell’Ateneo triestino, vuole fare il punto sulla proliferazione delle piante invasive sul Carso. Molte specie aliene, ovvero provenienti da luoghi lontani, sono state introdotte non sempre volontariamente e si sono adattate al nuovo habitat, soppiantando la vegetazione originaria e causando danni all’ecosistema e alle popolazioni umane. È il caso dell’ailanto, albero di origine asiatica che prolifera abbondantemente sul Carso ma anche in pianura e del Senecione sudafricano, una margheritina gialla velenosissima per gli erbivori e che contamina il miele prodotto dalle api.
Sono piante che proliferano nei terreni manomessi da scavi, lungo le strade e le ferrovie e nei boschi percorsi da incendi, spazzando via le altre specie nostrane e riducendo fortemente la biodiversità.