Il discorso introduttivo del Presidente Claudio Siniscalchi
L’iniziativa promossa per il primo anno dall’Associazione ambientalista Eugenio Rosmann è stata ispirata da un’idea del prof. Poldini, il quale osservava come in altre settori, soprattutto umanistici, ci fosse una sovrabbondanza di premi, si pensi a quelli letterari, mentre in campo scientifico e in particolare naturalistico quasi non ce ne sono. Perciò l’Associazione ha messo in campo tutte le proprie energie per concretizzare questo concorso, un impegno significativo per una piccola associazione di volontariato, e non contenti abbiamo voluto proporre anche un secondo premio, rivolto alle Pubbliche amministrazioni che si siano distinte in azioni virtuose a favore dell’ambiente. Ci piaceva molto l’idea di mettere a confronto, anche se solo in occasione di questa giornata, i neo-laureati con quelli che potenzialmente dovrebbero essere i destinatari dei loro studi, in quanto abbiamo spesso osservato come lavori molto meritevoli fatti in ambito accademico poi non vengano recepiti dal mondo della politica, distratto da tutt’altri interessi e restino così nei cassetti o al massimo nelle biblioteche di qualche facoltà. Credo che il prof. Poldini avrebbe qualche centianio di esempi da portare. Così abbiamo chiesto Il contributo della Fondazione CA.RI.GO. e siamo partiti con l’edizione zero di questi due premi ambientali, che speriamo, sempre con l’aiuto della Fondazione, di riuscire a trasformare in un appuntamento costante nel tempo e magari anche più grande..
L’idea iniziale del prof.Poldini era di restringere il campo al solo settore dell’ecologia, secondo lui e anche secondo noi, particolarmente trascurato dall’opinione pubblica, dalle amministrazioni, dalla politica. In questa prima edizione abbiamo voluto proporre un approccio più ampio, che comprendesse l’ambiente nelle sue diverse coniugazioni, comprendendo anche i temi dell’inquinamento, delle acque, del consumo del suolo, l’energia, accogliendo quindi anche tesi di ingegneria, architettura, urbanistica, chimica, ecc. Alla fine sono arrivate 19 tesi, che è un risultato per noi molto soddisfacente, da molte diverse parti d’Italia e la metà avevano contenuti naturalistici, quindi con soddisfazione anche per il professore, ma offrendoci la possibilità di avere una sorta di sommario sui temi ambientali più urgenti, come le specie animali e vegetali aliene e invasive, il problema dell’inquinamento da PFAS (Sostanze Perfluoro Alchiliche) in Veneto di cui si legge molto sui giornali in questo periodo, il recupero e la trasformazione di edifici e aree dismesse e tanti altri .
Siamo stati molto inclusivi anche riguardo alle tesi, accogliendole tutte, dalle triennali, alle magistrali fino ai master e ai dottorati. Anche se è difficile mettere a confronto studi tanto diversi, abbiamo comunque voluto guardare non solo all’approfondimento della materia che logicamente era molto diverso, ma anche al tema affrontato e al corretto approccio, e non abbiamo chiesto il voto finale, che non era per noi fondamentale (magari ci è rimasta un po’ di curiosità…).
La Commissione giudicatrice che si è riunita lo scorso 29 settembre presso a redazione della rivista “Isonzo-Soča” a Gorizia, era composta oltre che dal prof.Livio Poldini, professore emerito di ecologia vegetale del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste (presidente), dall’arch.Caterina Bigatton, Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Gorizia, dal prof.Alfredo Altobelli, professore di ecologia presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura – Polo di Gorizia dell’Università di Trieste, arch.Eddi Dalla Betta, Presidente regionale dell’INU – Istituto Nazionale di Urbanistica FVG, il prof.Sergio Pratali Maffei, professore di restauro presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura – Polo di Gorizia dell’Università di Trieste, e in rappresentanza della nostra Associazione dall’arch.Paola Barban, del Direttivo dell’Associazione Ambientalista “Eugenio Rosmann” e principale curatrice del concorso e della giornata di oggi. Tutti presenti oggi salvo il prof. Pratali Maffei che proprio oggi iniziava le sue lezioni.
I criteri con cui si è deciso di giudicare le tesi degli studenti sono stati la coerenza con il tema del concorso, la chiarezza e l’originalità. Nel corso della discussione se ne è aggiunto uno, che non era stato scelto all’inizio, ed è quello della concretezza e dell’applicabilità sul campo degli studi.
Così la Commissione ha deciso di suddividere le tesi per gruppi omogenei:
nel primo gruppo le 4 che avevano per tema gli animali, il cervo, la nutria, il gambero della luisiana e Morimus asper/funereus, un coleottero molto raro.
Nel secondo gruppo le 6 tesi riguardanti inquinamenti, acqua, terra e aria, tutte importanti per gli argomenti trattati e molto approfondite, con il problema dell’inquinamento delle acque che ritornava in diverse forme.
Il terzo gruppo riguardava 5 tesi riconducibili ai temi dell‘ecologia e la tutela del territorio, zootecnia, vino, sistemi dunali costieri e laghi carsici, anche in questo gruppo abbiamo trovato spunti di grande interesse anche se non tutti gli studi hanno superato il vaglio degli ecologi della commissione.
Infine, l’ultimo gruppo comprendeva le 4 tesi di architettura, urbanistica e paesaggio, con temi di partenza molto suggestivi, come i servizi eco sistemici offerti dal verde urbano o i giardini di fabbrica per portare il verde anche dentro le aree produttive, o ancora il riuso dell’archeologia industriale, e in questo gruppo è pesato quel fattore della concretezza che a volte sembrava mancare.
Il nostro desiderio è di continuare a valorizzare il lavoro di questi meritevoli studenti, anche di molti di quelli che non abbiamo potuto premiare ma i cui elaborati ci hanno molto interessato, e stiamo cercando la via per portarli qui a Gorizia o Monfalcone ad esporre le loro tesi, sempre con l’obiettivo di divulgare i temi ambientali e cercare di fare in modo che possano trovare ascolto – e magari applicazione – nelle politiche quotidiane dei nostri Enti pubblici.
Se il giudizio sulla politica è notoriamente piuttosto basso in questo momento, bisogna sempre guardarsi dalle generalizzazioni e oggi avremo alcuni esempi di azioni virtuose messe in atto in diversi casi da realtà piccole e piuttosto marginali, che forse proprio per questa sorta di “distacco” dai temi più alla moda nei giornali e in TV riescono a fare delle scelte diverse, con una visione più a lungo termine e guardando al bene comune senza troppa preoccupazione per la prossima scadenza elettorale.