“La Gomera e i suoi leggendari boschi di laurisilva” di Eugenio Miotti
Con questa nuova mostra virtuale ritorniamo alle Canarie a “La Gomera e i suoi leggendari boschi di laurisilva” di Eugenio Miotti: andiamo sulla seconda più piccola isola dell’arcipelago delle Canarie con origine antichissima, la nascita vulcanica pare risalga a più di 20 milioni di anni fa. L’Isola è conosciuta anche come l’isola colombiana, dal nome di Cristoforo Colombo che nel suo viaggio per la scoperta dell’America si fermò a San Sebastian, il paese principale dell’isola, per rifornire le sue navi prima del grande viaggio. A San Sebastian è ancora presente la sua casa e le traccie del suo passaggio sono visibili in ogni angolo.
L’isola de La Gomera con i suoi paesaggi vulcanici, che spaziano dai coni ai campi di lava brulli, fino alle caldere ricche di vegetazione, ai crateri e alle scogliere di cui è infinitamente ricca, ha sviluppato al centro dell’Isola un bosco di laurisilva, un’area particolare per il suo microclima e che grazie alla sua biodiversità costituisce un notevole interesse naturalistico, un vero paradiso terrestre.
Le foreste di alberi simili all’alloro, lussureggianti e di un verde intenso, che coronano il montuoso centro dell’isola, sono il grande tesoro naturale di La Gomera e visto che ormai in pochissimi posti al mondo è presente in modo così ampio l’isola ha deciso di proteggerlo, istituendo il Parco Nazionale di Garajonay, di quasi 4.000 ettari di boschi, gole scoscese con ruscelli e creste rocciose.
Al centro del Parco è stato inserito il centro d’accoglienza Juego de Bolas, dov’è possibile avere delle informazioni sull’area protetta, che è stata anche dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1986.
La foresta di El Cedro è senza dubbio la regina del Parco Nazionale di Garajonay: è una foresta di alloro che occupa l’85% del parco nazionale. El Cedro è unico in quanto si tratta di un vecchio bosco, immutato da secoli, ricco di storia e leggenda, e solcato dal rilassante torrente omonimo.
La Laurisilva (l’alloro) è un tipo di foresta con molti alberi diversi (El Cedro ha circa 12 specie), tutti con foglie simili a quelle dell’alloro. All’interno si crea un microclima che permette una biodiversità incredibile, ricchissima di esemplari endemici. Sui rami degli alberi crescono muschi e licheni e il suolo è ricoperto di foglie variopinte e felci che danno al luogo un aspetto preistorico e misterioso.
Sul parco e sul suo nome Garajonayuna, che identifica anche il punto più alto dell’isola a 1487 metri, c’è una leggenda. La leggenda, quasi come in una tragedia shakespeariana, narra che una principessa guanche di La Gomera, «Gara», che si innamorò di un principe di Tenerife, «Jonay»; le loro due famiglie si opponevano al matrimonio, e così i due amanti si tolsero la vita al vertice di Pico de Garajonay, ricordano il sentimento purissimo e incrollabile, ma proibito, di Giulietta e Romeo.
Le foto di Eugenio Miotti sono state scattate nel dicembre 2017, sia nel bosco subtropicale formato per la maggior parte da alberi di Laurisilva, El Cedro, e sia sulla costa in ambito marino Atlantico. In quest’ultimo ambiente, l’escursione si è svolta in una delle spiagge più pericolose dell’isola, per via delle correnti dell’oceano.
Unico rimpianto dell’autore è di non essere riuscito a vedere la Lucertola gigante di La Gomera.
L‘autore ha invece osservato: Chalcides viridanus, Gallotia caesariis, Tarantola Gomerensis.
Per l’ordine degli insetti olometaboli dei lepidotteri, l’autore ha osservato la Farfalla monarca africana.
Miotti ha osservato anche il Granchio Red Rock (Grapsus adscensionis) e il mollusco endemico de La Gomera, una lumaca di color nero.
Per la classe degli uccelli, Eugenio ha osservato: canarino selvatico – Serinus canaria, corvo delle Canarie – Corvus corax canariensis, Fringilla canariensis, gheppio delle Canarie, luì piccolo delle Canarie, piccione di bolle, anch’esso endemico delle Canarie, presente esclusivamente presso il bosco de El Cedro, Pispola di Berthelot.
E proprio al canto degli uccelli si è ispirato il silbo gomero (propriamente, “fischio de La Gomera“), un linguaggio fischiato praticato da alcuni abitanti dell’isola vulcanica ed utilizzato in passato dai pastori per comunicare a grande distanza attraverso i profondi valloni.
Uno studio dell’università di La Laguna indica che, a livello cerebrale, il processo del silbo avviene alla stessa maniera del linguaggio parlato, ovvero vengono utilizzate le stesse aree del cervello. Per prevenirne la scomparsa, il governo locale promosse la sua conservazione dichiarandolo nel 1999 patrimonio etnografico delle Canarie. È stato inoltre dichiarato capolavoro del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO nel 2009.
Per capire meglio il fischio de La Gomera consigliamo il video: https://youtu.be/77KhRkiazVI
Potete vedere la mostra anche su Facebook alla pagina della associazione.
Buona visione!