“La Palma, l’isola con il cuore verde” di Eugenio Miotti
Con questa nuova mostra virtuale dal titolo “La Palma, l’isola con il cuore verde” di Eugenio Miotti torniamo sull’Oceano Atlantico – alle Canarie – a visitare questa volta l’Isla Bonita che ha al centro il Parco nazionale della Caldera de Taburiente, uno dei quattro parchi nazionali presenti nell’arcipelago. Istituito nel 1954, il parco comprende la Caldera de Taburiente, che domina il centro dell’isola. Si tratta di un cratere dal diametro di circa 10 km ed in alcuni punti le cime delle pareti si trovano a 2000 m sopra la quota della base del cratere. Nel 2002 l’isola è stata dichiarata Riserva della biosfera dall’UNESCO. Le origini vulcaniche dell’isola sono evidenti: a nord un rilievo circolare, con un diametro di circa 25 chilometri e interrotto dalla profonda depressione della Caldera de Taburiente, e a sud la più antica catena vulcanica di forma allungata chiamata Cumbre Vieja, che si estende su una linea di circa 20 chilometri.
Eugenio Miotti ci porterà a vedere la principale cima dell’isola, seconda in tutto l’arcipelago: è il Roque de los Muchachos, alto 2.426 m, situata nel cuore dell’isola ed al centro del Parco nazionale della Caldera de Taburiente. Il clima molto particolare dell’isola fa sì che le nubi si formino in uno strato tra 1 e 2 km di altezza, quindi la sommità del Roque de los Muchachos è sempre al di sopra delle nubi: per tale ragione vi è stato insediato l’Osservatorio del Roque de los Muchachos, un gruppo di telescopi di varie nazionalità (tra cui anche il Telescopio nazionale Galileo, il maggiore telescopio ottico italiano) e gestito in comune dall’Instituto de Astrofísica de Canarias e dalle nazioni proprietarie dei telescopi. Questo punto estremo dell’Isola durante la conquista spagnola delle Canarie fu l’ultimo insediamento degli indigeni dell’arcipelago, i Guanci. Militarmente inespugnabile, il cratere difese i Guanci sino a che il loro capo non fu invitato ad uscirne con il pretesto di avviare una trattativa e poi catturato.
Anche nella catena vulcanica chiamata Cumbre Vieja, collocata più a sud, è stato istituto un Parco, che comprende nel suo territorio il vulcano omonimo. L’attività vulcanica produce tutt’oggi delle l’eruzioni e nel 1971 si poté assistere alla formazione del vulcano Teneguía.
L’autore ci porta a vedere i due simboli naturali dell’isola di La Palma, il Pinus canariensis (pino delle Canarie) e il Pyrrhocorax pyrrhocorax barbarus (Gracchio corallino), sopravvissuto solo su quest’isola.
Vista la presenza di questi due grandi parchi, anche in questa Isola gli uccelli sono i vertebrati più numerosi. Sono state osservate le due sottospecie esclusive dell’isola, la cinciarella di La Palma (Cyanistes teneriffae Palmensis) e il fringuello comune di La Palma (Fringilla coelebs palmae). Osservate poi le specie endemiche della macaronesia, come la pispola di Bertelot (Anthus bethelotii), il corvo imperiale delle Canarie (Corvus corax canariensis), la Poiana ssp insularum (Buteo buteo insularum) il gheppio delle Canarie (Falco tinniculus canariensis) e il gabbiano zampegialle (Larus michaellis ssp atlantis).
I rettili sono rappresentati dalla Gallotia galloti palmae e dal Geco Tarentola delalandii.
Degni di nota sull’Isola sono i Mirador, tra cui quello de La Tosca da cui è possibile vedere l’oceano Atlantico con la cornice dell’albero del Drago, e il Bosco de Los Tilos, uno dei posti più magici de La Palma, che ospita una bellissima cascata in un ambiente spettacolare, come quello del Parco nazionale della Caldera de Taburiente.
Potete vedere la mostra anche su Facebook alla pagina della associazione.
Buona visione!