LISERT: BENE LE RINNOVABILI MA ORA SI PIANIFICHI LA TUTELA DEI SITI NATURALISTICI
Da ambientalisti non possiamo che essere soddisfatti dagli investimenti sulle energie rinnovabili, come quello annunciato dall’APT al Lisert di Monfalcone.
Tuttavia vogliamo sottolineare alcune criticità che auspichiamo si possano affrontare e risolvere.
La prima consiste nella mancanza di un processo partecipativo per condividere il progetto con le realtà della società civile interessata, viste le dimensioni dell’impianto.
Un’altra riguarda il consumo di suolo del progetto, che occuperà 37.000 metri quadri di terreno. Con spirito propositivo auspichiamo che il Consorzio per lo sviluppo economico si attivi per solarizzare ove possibile i tetti dei capannoni delle due zone industriali monfalconesi, le strutture del porto e del
cantiere navale e, perché no, anche al di fuori delle aree di pertinenza del Consorzio, come edifici pubblici, centri commerciali, parcheggi, ecc.
Il punto che ci sta più a cuore è però la pianificazione dell’area del Lisert.
I boschetti di recente formazione, costituiti prevalentemente da pioppi e salici, pur trovandosi in aree industriali, costituivano dei connettivi tra le pregiate aree naturali della costa e il Carso, entrambe comprese nelle Rete Natura 2000 dell’UE.
La “Scheda della Rete ecologica regionale del Piano paesaggistico del FVG” nel punto che riguarda i
connettivi discontinui di interesse regionale del Sistema costiero tra il Lisert e Alberoni, li descrive come “un’area problematica ma di grande interesse per l’alternanza di aree naturali di estrema
importanza e insediamenti portuali, industriali, urbani e turistici anch’essi di notevole valenza. La salvaguardia delle aree core non è sufficiente a garantire una funzionalità complessiva del sistema
naturale costiero, in quanto previsioni urbanistiche consolidate e strategiche determinano una possibile perdita di connettivi discontinui che svolgono la loro funzione di connessione in spazi molto limitati. E’ necessario quindi agire per un rafforzamento degli elementi naturali e della connettività complessiva intervenendo su quelle aree maggiormente vocate ad una rinaturalizzazione o a una tutela (…). La scala di azione è quella della Rete ecologica locale ma vista la valenza regionale delle
aree interessate è fondamentale mantenere una visione di scala vasta per comprendere il fenomeno che si estende dall’area lagunare di Grado fino alle prime pendici carsiche tra Monfalcone, Doberdò e Duino. L’azione di tutela già in corso (individuazione di un parco comunale e di un biotopo naturale a Monfalcone) va integrata con una ridefinizione degli spazi di tutela naturalistica in modo dI distinguere e separare le aree di sviluppo industriale e portuale dalle aree dedicate alla
conservazione della biodiversità e aumentare la funzionalità del sistema naturalistico costiero”.
Per mettere in pratica le direttive del Piano paesaggistico regionale, riteniamo che sia urgente pervenire alla definizione delle aree da tutelare, quindi le aree del Canneto del Lisert e dello stagno ex-Enel, attraverso un allargamento del sito Natura2000, che già interessa una parte della limitrofa cassa di colmata e del canale Locavaz o con l’istituzione di un biotopo regionale.
Questi ambiti erano già stati perimetrati come SIN, siti d’importanza nazionale del progetto BioItaly, come aree di reperimento per una successiva espansione della Rete Natura2000.
La presenza di numerose specie comprese nella Direttiva Uccelli giustifica ampliamente la tutela di queste pregiati ambienti e una loro gestione attiva. La scorsa estate è stata molto critica per il
canneto, che ha subito una prolungata siccità che ha ridotto lo sviluppo della cannuccia palustre (cresciuta 1/3 in meno degli altri anni), e per lo stagno, che a fine estate era ridotto a pochi decimetri d’acqua, quindi vi è la necessità di prevedere delle misure attive per conservare questi delicati ambienti così ricchi di biodiversità.
Oltre alla tutela delle core-areas è poi necessario prevedere la connessione con le altre aree naturali, della costa verso Duino da un lato e il litorale isontino dall’altro e soprattutto della
retrostante area carsica e perciò si rende necessaria una precisa pianificazione di dettaglio dell’intera area del Lisert.
Auspichiamo un incontro con il Consorzio di sviluppo economico, il Comune di Monfalcone ed i servizi biodiversità e paesaggio della Regione per raggiungere questi obiettivi, necessari per raggiungere un’equilibrata convivenza tra le esigenze produttive e quelle di conservazione della natura.