Nuovo casello del Lisert a tutti i costi! Ma perché?
Negli anni a più riprese la nostra Associazione ha chiesto di liberalizzare il tratto autostradale dal casello del Lisert a Villesse o a Redipuglia. In questo modo il traffico di attraversamento della città – sia di camion che di automobili – poteva trovare una giusta soluzione con buona pace per l’inquinamento e i problemi annessi. Senza contare la disponibilità di spazio che questa soluzione poteva riservare. Scorrendo le iniziative in cui l’argomento è stato discusso, vediamo ad esempio che già nel 2003 (18 anni fa…) ne avevamo parlato con i candidati consiglieri regionali di vari colori politici.
Venuti a conoscenza del progetto di ingrandire il casello del Lisert, avevamo ottenuto un incontro con il presidente e diversi tecnici dell’allora Autovie Venete, che dopo averci illustrato il progetto giudicarono impraticabile la proposta di liberalizzare i circa 20 km tra Lisert e Villesse, soprattutto per motivi economici. Eppure In molte parti d’Italia non si paga l’autostrada per chilometri e chilometri!
Ieri la prima pagina del quotidiano locale titola “Nuovo Lisert a 12 caselli. Il cantiere apre in ottobre”, senza dare alcuna voce a chi la pensa in modo diverso e considera quest’opera una sconfitta.
Senza contare che il nuovo casello andrà ad incombere, si spera non intaccandolo direttamente, sul pregiatissimo bosco umido di Sablici, per cui sarebbe opportuna almeno l’apposizione di barriere fonoassorbenti nel tratto carsico compreso tra il Parco comunale di Monfalcone e la Riserva regionale di Doberdò e Pietrarossa, per ridurre l’impatto del traffico su queste aree naturali protette di grande bellezza e molto frequentate.
Come ambientalisti e come cittadini siamo delusi e indignati per il disinteresse e la scarsa attenzione al territorio delle istituzioni.
Qui si vuole a tutti i costi questo casello.
Ma perchè?
ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA EUGENIO ROSMANN
Monfalcone, 13 agosto 2021