PREMI AMBIENTALI “EUGENIO ROSMANN” 2020
PREMI AMBIENTALI “EUGENIO ROSMANN” 2020: IL PREMIO “POPULUS ALBA” ALL’ECOMUSEO DI GEMONA
TRA GLI STUDENTI PRIMEGGIANO GLI ATENEI REGIONALI E QUELLI DI PADOVA, PAVIA E FIRENZE
Nel pomeriggio di sabato 13 febbraio si è svolta – in diretta facebook – la IV edizione dei premi dell’Associazione ambientalista “Eugenio Rosmann”, dedicati alle tesi di laurea in materia ambientale, il premio per la Tutela dell’Ambiente Montano messo in palio dal Club Alpino Italiano di Monfalcone e il premio “Populus alba” riservato a un ente del Triveneto che si sia distinto in azioni a favore del territorio.
L’evento è stato condotto dalle socie dell’Associazione Nicoletta Magrin e Antonella Miani insieme al presidente del sodalizio.
Nel 2020 tra le diverse candidature proposte la Commissione giudicatrice ha scelto l’Ecomuseo delle Acque del Gemonese, sia per l’importante traguardo dei 20 anni di attività sia per i molti progetti portati avanti con impegno e passione in questi 2 decenni: in particolare l’attenzione della Commissione si è concentrata sulla Carta dei principi delle latterie turnarie, un’antica pratica che merita di sopravvivere.
A Gemona va il premio “Populus alba”, che consiste in un’opera originale dell’artista del territorio Cristiano Leban.
Nella stessa occasione sono stati premiati 5 giovani neo-laureati in materie ambientali, con 4 premi “Eugenio Rosmann”, tutti a pari merito, da 500 euro (uno in più rispetto a quanto preventivato!) e un premio per l’ambiente montano, messo in palio dal Club Alpino Italiano di Monfalcone, di 300 euro, resi possibili dai contributi della Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse, del Comune di Monfalcone e del 5 per mille dell’Associazione Rosmann.
La commissione ha scelto le tesi più interessanti in un’ampia selezione di lavori ricevuti anche quest’anno. provenienti da ogni parte d’Italia, da Palermo a Torino, da Catanzaro a Trento.
Sono stati premiati la dott.ssa Ilaria Cunico, dell’Università di Padova, con una tesi sul fenomeno dell’ingressione salina e le sue conseguenze sull’ambiente e sulle attività umane.
Il dott. Angelo Sinuello, dell’Università di Trieste, che ha indagato il problema ecologico e sociale dell’abbandono dell’attività di pascolo e le conseguenti modificazioni del paesaggio sul monte Matajur.
La dott.ssa Linda Tossut dell’Ateneo padovano per un lavoro molto originale sui sirfidi, insetti impollinatori, della città di Ferrara, che ha coinvolto attivamente nella sua ricerca la popolazione e gli studenti.
E ancora il dott.Daniel Marusig per una complessa ricerca con sperimentazioni in laboratorio e sul campo sul contributo del substrato roccioso per la disponibilità d’acqua per la crescita della foresta su formazioni calcaree, tema legato alla sempre maggiore carenza d’acqua dovuta ai cambiamenti climatici.
Infine il premio sull’Ambiente Montano del CAI di Monfalcone, selezionato tra le numerose tesi sulla montagna, ha premiato la dott.ssa Federica Fonda dell’Università di Pavia, per un pregevole studio sull’idoneità ambientale per la martora e la faina sull’arco alpino.
Sono state anche assegnate tre menzioni speciali alla dott.ssa Sara Raimondo dell’Università di Firenze, per una tesi di giurisprudenza sui reati di inquinamento, disastro ambientale e responsabilità dell’ente, alla dott.ssa Marta Pieri dell’Università di Udine per uno studio molto approfondito sulla presenza dello Sciacallo dorato sul Carso goriziano e triestino e alla dott.ssa Alessia Bontempi, dell’Ateneo triestino, per l’osservazione di una popolazione pura di rana di Lessona nel laghetto di Percedol a Opicina.
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