I cittadini del Rione Enel informano che la centrale a carbone oggi è stata riattivata. È una notizia che preoccupa molto. Non riteniamo sia motivata da esigenze di stabilità della rete elettrica, poiché gli esperti assicurano che la potenza elettrica installata in Italia è sufficiente e non richiede il contributo della fonte fossile più inquinante, il carbone.
Auspichiamo che Arpa FVG si attivi al meglio per assicurare il rispetto dei limiti delle emissioni e tutte le prescrizioni previste dall’Autorizzazione Integrata Ambientale.
I recenti drammatici fatti internazionali mostrano con grande evidenza come le politiche energetiche italiane degli ultimi anni siano state miopi e inadeguate. La risposta alla crisi internazionale non può essere un ritorno al passato ma servono scelte decise e radicali per uscire da tutte le fonti fossili e non rinnovabili. In primis per contrastare i cambiamenti climatici e salvaguardare la salute di chi vive vicino alle centrali, ma anche come scelta di pace, per non contribuire indirettamente a finanziare regimi autoritari.
La società proprietaria della centrale monfalconese annunciava una rinuncia anticipata al carbone se fosse stato approvato il quasi triplicamento della centrale a gas. Oggi gli scenari sono mutati e si riprende a bruciare il carbone.
Auspichiamo un’iniziativa governativa di revisione del Piano energetico nazionale, perchè oggi bruciare carbone, così come progettare nuove mega-centrali a gas, appare una scelta assurda.
Associazione ambientalista Eugenio Rosmann