“Tenerife all’ombra del Volcano Teide” di Eugenio Miotti
La mostra virtuale di oggi dal titolo “Tenerife all’ombra del Volcano Teide” di Eugenio Miotti ci fa ritornare alle Canarie, a visitare l’ultima l’isola in ordine di esposizione ma la più grande dell’arcipelago e che si trova al largo della costa occidentale dell’Africa.
L’isola della Macaronesia di origine vulcanica, ha al centro il vulcano Teide, che con i suoi 3718 metri sul livello del mare è la montagna più alta della Spagna e anche la montagna più alta delle isole dell’Oceano. Il Teide è il terzo più grande vulcano della Terra dalla base del fondo oceanico, dopo il Mauna Kea e il Mauna Loa, entrambi alle isole Hawaii. Giungendo in aereo sull’isola, l’imponente mole della montagna si osserva già da molto lontano.
Il vulcano fa parte del Parco Nazionale del Teide, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO il 28 giugno del 2007 a Christchurch in Nuova Zelanda.
Il parco nazionale del Teide è il più visitato in Europa e il secondo parco nazionale più visitato al mondo. Il territorio del Teide, e del relativo parco, rientra nelle seguenti zone comunali: La Orotava, Santiago del Teide, Guía de Isora, Vilaflor de Chasna, Fasnia e Icod de los Vinos.
Ill vulcano con la sua cima più alta, il Pico del Teide, è costituito da un grande strato vulcanico ancora attivo, con eruzioni storiche avvenute non troppo tempo fa (l’ultima è stata quella di Narices del Teide nel 1798): sull’altipiano si possono osservare ancora delle fumarole..
Visitare il vasto altopiano che costituisce il cratere significa avere il respiro affannoso per l’altitudine e scorgendo la vetta sempre più vicina il battito del cuore accelera. Il paradosso è che man mano che ti avvicini alla vetta, meno male ti fanno le gambe. Al contrario, il ritmo dei tuoi passi si fa più allegro, come se il fatto di sapere di avere la vetta a portata di mano ti desse nuove energie… E finalmente in cima. Se qualcuno potesse guardarti in questo momento, vedrebbe soltanto un grande sorriso di soddisfazione e la mitica frase “ce l’hai fatta”!
L’esperienza di salire fin sulla vetta del Teide, a 3.718 metri , è davvero impareggiabile. Ci sono varie opzioni per raggiungere la vetta del vulcano, una tra queste è il sentiero Playa del Socorro – Pico del Teide, un percorso di 27,8 km, molto impegnativo, che in 9 ore di cammino porta dai 0 metri della Playa del Socorro alla cima più alta: ma dicono che qualcuno è riuscito a farlo di corsa in 4 ore! Un’alternativa alla portata dei più è di di arrivarci attraverso il sentiero che parte da Montaña Blanca, il cui tracciato, sempre in forte salita, può essere svolto in circa sei ore.
Il Parco Nazionale del Teide è il miglior esempio di ecosistema di alta montagna delle isole atlantiche. Sopra i 2.500 metri solo alcune specie possono sopportare le dure condizioni meteo ed ambientali. Anche la vegetazione nella zona di Las Cañadas, dove si può visitare un Mirador, è simile a quella che si trova nel cono stesso.
La fauna sul monte Teide e all’interno del parco è formata essenzialmente da gruppi di invertebrati, tra i quali figurano numerose specie endemiche. La parte bassa del Teide presenta una vegetazione che varia dalle pinete ai boschi di castagno. Mentre la parte sud del vulcano è molto assolata e brulla e si spinge fino alla costa dove compone numerose spiagge.
Un’altra opera del Vulcano è il Paisaje Lunar di Vilaflor de Chasna. Un sentiero porta al Camino del Atajo, che fa parte dell’antico Camino Real de Chasna, una via di comunicazione che in passato univa la parte settentrionale dell’isola con quella meridionale. Il sentiero si snoda dentro la pineta per arrivare alle splendide vedute dalla vetta, dove si si trova il belvedere Los Escurriales (Paisaje Lunar).
Vista la diversità di ambienti presenti nell’isola anche qui gli uccelli sono numerosi, con specie uniche al mondo. La star è sicuramente il Fringuello Blu del Teide (Fringilla teydea), endemico della sola Tenerife e osservabile facilmente nell’area pic nic di Las Lajas. Qui sono osservabili anche molte altre specie endemiche dell’isola quali i Canarini selvatici (Serinus canaria), il Picchio rosso maggiore con la sottospecie endemica della sola Tenerife (Dendrocops major canariensis), i Corvi imperiali delle Canarie (Corvus corax canariensis), il Gheppio con la sottospecie Canariensis, la Cinciarella di Tenerife (Cyanistes Teneriffae) e la Ballerina gialla (Motacilla cinerea canariensis) anch’essa considerata un endemismo delle Isole. Le pendici del Teide, per quanto aride, permetteno ad alcune specie di uccelli di poterci vivere. Abbiamo visto l’onnipresente endemica Pispola di Berthelot (Anthus berthelotii), Piccioni selvatici (Columba livia), Pernici Sarde (Alectoris barbara) e anche l’Averla maggiore delle Canarie (Larius excubitor koenigi). Altri ambienti interessanti per l’osservazione degli uccelli sono le foreste di Laurisilva, più umide e ombrose, dove è possibile (anche se rare) osservare le due specie di colombe selvatiche endemiche: la Colomba dei Lauri (Columba Juvaniae) e la Colomba di Bolle (Columba bollii); osservati in questi ambienti il Fringuello comune di Tenerife (Fringilla coelebs canariensis), molto bello per il dorso blu e il ventre color pesca, il Regolo di Tenerife (Regulus regulus teneriffae), il Luì delle Canarie (Phylloscopus canariensis), il Pettirosso con la ssp Superbis endemica di Tenerife e l’Occhiocotto (Sylvia melanocephala). In volo osservato anche il Falco pellegrino. (Rifer. bibliografici Bird of canary di Edoardo Garcia, 2018) .
Per quanto riguarda i rettili anch’essi sono facilmente avvistabili in tutta l’Isola, tranne la rara ed endemica Lucertola maculata di Tenerife (Gallotia Intermedia), di recente scoperta e sopravvissuta solo in piccole protette aree dell’Isola. Gli altri rettili presenti sono la Lucertola di Tenerife (Gallotia galloti) anch’essa endemica dell’isola, il Geco di Tenerife (Tarentola delandii) e lo Scinco delle Canarie (Chalcides viridanus) osservato quest’ultimo nella parte nord orientale dell’Isola.
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Buona visione!