Concorso Pubbliche Amministrazioni Populus Alba 2018 – Partecipanti
Il premio dell’Associazione Ambientalista “Eugenio Rosmann” 2018 è rivolto alle pubbliche amministrazioni meritevoli in materie naturalistiche e ambientali
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Inseriamo di seguito le motivazioni delle nomination o candidature ricevute:
PONTE NELLE ALPI
Ponte nelle Alpi (BL) ha messo in atto numerosi provvedimenti a favore dell’ambiente. Il Piano energetico comunale risale al 2007 e prevede la riqualificazione della Pubblica illuminazione e di quella interna degli edifici pubblici, nei quali è stata curata anche la riqualificazione termica, la sostituzione delle vecchie caldaie e la solarizzazione. Tuttavia si trova a contrastare la costruzione di una centralina idroelettrica sul proprio territorio. Il Comune prevede aiuti economici per chi recupera e utilizza l’acqua piovana. Altre azioni sono l’educazione ambientale nelle scuole, i percorsi formativi per i professionisti della zona, l’introduzione degli acquisti verdi nella pubblica amministrazione, l’attivazione di un progetto di mobilità sostenibile per il trasporto degli anziani, l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici pubblici.
In materia di rifiuti è da 10 anni tra i migliori Comuni in Italia, grazie al porta a porta spinto e la tariffa puntuale.
E’ stato premiato alla terza edizione della rassegna Comuni Virtuosi, nel 2009.
IL CONSORZIO DI BONIFICA ACQUE RISORGIVE
Il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, con sede a Venezia, è stato costituito nel 2009 con l’accorpamento dei preesistenti Consorzi di Bonifica Dese Sile di Mestre (VE) e Sinistra Medio Brenta di Mirano (VE). Attualmente il presidente è Francesco Cazzaro (Villa del Conte PD) e il vicepresidente Francesco Rubinato (Pianiga VE). https://www.acquerisorgive.it/ambiente/riqualificazione-ambientale/
Ha scelto di “lavorare insieme alla natura”, valorizzando le potenzialità di una parte significativa della rete idrica di pertinenza, con attività di disinquinamento e tutela delle acque, con un ampio piano di riqualificazione ambientale del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia.
Per favorire i processi naturali di fitodepurazione delle acque si è attuato il risezionamento degli alvei, eliminando gli argini in cemento, con l’incremento della vegetazione all’interno dei corsi d’acqua, la realizzazione di fasce tampone arboree in grado di intercettare i deflussi idrici, il recupero di ambienti fortemente compromessi e degradati, il ripristino di zone umide naturali scomparse e la trasformazione dei collettori da un assetto artificiale (caratterizzato da tracciati rettilinei, spazi ristretti, alvei a sezione trapezia e sponde ripide o in cemento) a un assetto più naturaliforme (tracciati sinuosi, alvei irregolari in terra, banchine esondabili di dimensioni variabili e ricche di vegetazione).
MARANO LAGUNARE
Il 17 marzo 2018 è stata istituita a Marano Lagunare la Riserva naturale regionale Valle Grotari e Vulcan, un’oasi faunistica costituita da un canneto di acqua salmastra ma non soggetto a marea di 12 ettari, che ospita oltre 300 specie di uccelli, tra le quali falco di palude, l’airone rosso, il tarabusino, la sgarza ciuffetto, la nitticora, il tarabuso e il basettino, oltre al tritone crestato e l’ululone, in un sito molto vicino al centro storico di Marano. Si intendeva “valorizzare” la valle da pesca abbandonata da lungo tempo, vendendola per 2,5 milioni di euro a privati, che vi avrebbero realizzato un porto e residenze turistiche. Il progetto fu al centro di un ampio dibattito locale e al cambio di amministrazione il nuovo Sindaco Devis Formentin si fece sostenitore della proposta di tutela naturalistica della valle. Nell’ultima seduta del Consiglio regionale prima del suo rinnovo, nel marzo del 2018, è stata approvata da una maggioranza trasversale l’istituzione della nuova Riserva regionale, la tredicesima e 12 anni dopo l’ultima istituzione. Una scelta importante per un diverso sviluppo turistico dell’intera Regione.
COMUNE DI PALMANOVA
“Radon, misure per 1000 famiglie” è un progetto di citizen science realizzato da ARPA FVG e Regione FVG in collaborazione con molti comuni. Sono stati distribuiti – nel corso di vari incontri informativi – 1800 dosimetri, distribuiti in 170 dei 216 Comuni della Regione. Questo gas naturale, riconosciuto come cancerogeno dall’OMS e seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo di sigaretta, ha in Regione valori medi indoor di 100 Bg/m3 contro una media nazionale di 70 ed europea di 40. Perciò ARPA FVG ha svolto negli anni passati delle vaste campagne di misurazione, nelle scuole, edifici pubblici e privati, procedendo anche al loro risanamento.
Il Comune di Palmanova ha recentemente avviato il progetto “Palmanova Sicura: campagna protezione Radon”, sempre in collaborazione con Arpa FVG e con la distribuzione di 50 dosimetri, informando anche sulle possibili azioni di rimedio per le abitazioni civili e le buone pratiche da utilizzare nel caso di nuove costruzioni, coinvolgendo nella formazione anche i tecnici del settore.
Sono state quindi effettuate oltre 600 misurazioni su tutto il territorio comunale, uno dei primi progetti di monitoraggio capillare del territorio realizzati in Italia.
SAN PIER D’ISONZO
Dal 1° novembre anche a San Pier d’Isonzo verranno utilizzati i mastelli per il secco residuo e per la carta e il cartone dotati di microchip, quindi collegati alle singole utenze. A fornirli gratuitamente ai cittadini sarà Isontina Ambiente. Come già avviene a Turriaco e a San Canzian d’Isonzo, i mastelli dotati di microchip consentono all’azienda di registrare il numero degli asporti al momento dello svuotamento grazie agli appositi lettori transponder di cui è dotato il personale incaricato. Per ora il conteggio avrà solo fini statistici, ma potrà aprire la strada a un sistema di tariffazione puntuale, in cui almeno parte della Tari è legata ai rifiuti prodotti.
COMUNI DI MASI E BADIA POLESINE
Nell’area golenale del fiume Adige di Boscovecchio i Comuni di Masi (Padova) e Badia Polesine (Rovigo) insieme al WWF di Rovigo e gli agricoltori attivi nell’area propogono un progetto preliminare di rinaturalizzazione, denominato “Schiribilla 40.0”: sono previsti interventi per la realizzazione di un percorso di visita, il posizionamento di strutture per il birdwatching e individuate aree per le attività sociali. Si tratta infatti di un sito fluviale, completamente dimenticato dalla storia da quando un taglio ad opera degli ingegneri veneziani, il Taglio delle Rocche Marchesane, alla fine del XVII secolo, retificò l’andamento sinuoso del fiume in quella zona la fortuna di questa zona, davvero suggestiva per essere un luogo in cui si conservano le caratteristiche tipiche del paesaggio agrario presenti nella pianura veneta fino agli anni ’50 del Novecento, è la cura che anche i residenti vi ripongono, con il ripristino delle siepi La Golena è una piccola oasi di circa 20 ettari, dove verrà realizzato il recuperò di vecchi sistemi di coltivazione della campagna locale, come la “piantata padana”, il vecchio modo di gestire il vigneto maritando alla vite gli alberi da frutto o l’Acero campestre. Agli aspetti legati alla conservazione si legano anche spazi deputati alla didattica, per far conoscere la ricchezza di questi luoghi sia in termini storici che ambientali.
PROVINCIA DI BOLZANO
Il nuovo rifugio al Sasso Nero è situato alla forcella di Riotorbo in valle Aurina a 3.030 m vicino alla frontiera con l’Austria, sul sito di una precedente costruzione. E’ un edificio unico, che si sviluppa su sei piani e che è stato costruito nell’arco di 8 mesi, sotto la guida della Ripartizione provinciale infrastrutture e servizi tecnici della Provincia di Bolzano. L’intera struttura è realizzata in pannelli prefabbricati con tavole incrociate di abete rosso e gli interni sono in larice non trattato e anche tutti gli arredi sono in legno naturale. La facciata esterna è rivestita in rame e l’intera superficie inclinata del tetto verso Sud-Ovest è coperta da pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica. L’edificio è classificato Casaclima A ed è stato premiato con il Casaclima Awards 2018.
COMUNE DI VAL DI ZOLDO
Su tutto l’arco alpino è in corso da circa dieci anni un assalto agli ultimi torrenti liberi dallo sfruttamento per fare piccoli impianti idroelettrici con produzione scarsa e grande impatto ambientale. Spesso la posizione dei Comuni montani è favorevole alla costruzione, anche quando a guadagnare sono i privati. In questo quadro, si distinguono per l’affermazione chiara e contraria allo sfruttamento idroelettrico le amministrazioni comunali di Val di Zoldo e di Feltre, che rappresentano un esempio per la tutela dell’ambiente montano e per una visione lungimirante del futuro sviluppo del territorio, senza svendere le proprie risorse naturali. Un documento di Acqua Bene Comune, Italia Nostra Belluno, WWF Terre del Piave Belluno-Treviso e Comitato per Altre Strade Dolomiti parla di assalto alle concessioni, per la costruzione di centraline idroelettriche sul Piave e altri torrenti alpini, dalla Valmontina, Fiorentina, Ponte nelle Alpi, Maè, Piova, Mis, Gosalda.
Il Sindaco del Comune di Val di Zoldo (Belluno) lo scorso maggio ha dichiarato di essere disposto a farsi arrestare per impedire la costruzione di una centralina sul torrente Maè e molti comitati di cittadini, pescatori, ambientalisti si costituiscono in tutti i siti in cui si vorrebbero impiantare ancora nuovi impianti.