Ecco le 5 domande sull’ambiente ai candidati sindaci di Staranzano
L’Associazione ambientalista Eugenio Rosmann di Monfalcone ha posto ai candidati sindaco di Staranzano 5 quesiti sui temi ambientali che stanno a cuore ai cittadini del Mandamento monfalconese: l’inquinamento della Centrale elettrica di Monfalcone, lo sviluppo della rete ciclabile, il futuro dell’area della Cona, la prossima realizzazione del tubone per gli scarichi fognari della provincia di Gorizia, lo sviluppo del litorale e del piano regolatore.
Qui di seguito i quesiti e le risposte dei due candidati:
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Gli studi sulle ricadute inquinanti della centrale elettrica a carbone di Monfalcone hanno interessato 14 Comuni e Staranzano è tra quelli più vicini e sottovento rispetto al camino. Intende prendere delle iniziative per ottenere la chiusura di questo impianto?
Il candidato Riccardo Marchesan
L’amministrazione di Staranzano ha sempre sostenuto la necessità di porre fine all’utilizzo del carbone nella Centrale di Monfalcone e di lavorare per un progetto sostenibile della sua riconversione, condiviso con le componenti del territorio. Oggi le norme prevedono la riconversione di queste centrali entro il 2025, anche alla luce della recente comunicazione di avvio del procedimento di riesame dell’AIA per la centrale A2A per le nuove BAT, al fine di individuare le migliori tecnologie disponibili, richieste per i grandi impianti di produzione. È evidente che i problemi legati alla centrale elettrica di Monfalcone coinvolgono anche il nostro territorio e riteniamo che sia un diritto e un dovere per Staranzano partecipare ai tavoli istituzionali di discussione su questo tema. Al riguardo ci saremmo aspettati e lo avremmo apprezzato se nell’incontro convocato nel novembre del 2018 dal sottosegretario all’ambiente Vania Gava, e che ha visto la partecipazione del presidente della Regione Massimiliano Fedriga e dei vertici di A2A, fossero stati convocati anche i rappresentanti di tutti e 14 comuni del territorio e non solo quelli di Monfalcone. Al momento il Ministero dell’Ambiente, competente per la procedura, non ha avviato ancora alcun tavolo tecnico. Siamo impegnati affinché la regione promuova un confronto allargato e condiviso innanzitutto con tutti i soggetti istituzionali interessati, per accelerare i tempi della decarbonizzazione e definire un progetto condiviso di riconversione del sito produttivo.
Il candidato Massimo Bruno
Su questo tema ho presentato nei primi giorni del mese di marzo al Ministero un documento di osservazioni alla procedura per il riesame della Autorizzazione Integrata Ambientale della Centrale termoelettrica di Monfalcone in cui ho elencato ricerche e dati scientifici e puntuali che rendono evidente come attualmente le emissioni dell’impianto ricadano tanto su Monfalcone quanto su Staranzano e come queste siano inequivocabilmente dannose per la salute pubblica e dell’individuo.
A questo punto fermo va affiancata la riflessione che una chiusura dell’impianto non gioverebbe alla comunità, provocando un danno al tessuto economico e sociale.
Due realtà oggettive da cui consegue che la strada da percorrere non sia quella della chiusura ma quella già ipotizzata della conversione ad altro combustibile, preservando il ruolo economico ma riducendo l’impatto ambientale dell’impianto.
Esula dai poteri amministrativi del Sindaco di Staranzano intervenire direttamente in questa questione, ma questo significa solo che devono raddoppiarsi gli sforzi politici per raggiungere una soluzione. Se da semplice cittadino ho inviato un documento puntuale al ministero, da Sindaco la mia volontà sarà di far sentire forte la voce dei cittadini di Staranzano in ogni sede, in ogni tavolo, ad ogni livello perché chi ha il potere di agire, agisca nell’interesse della salute dei cittadini. Sarà inoltre mia cura fare quanto possibile affinché anche Staranzano, nelle zone di maggiore ricaduta, venga dotata di una centralina di rilevamento dell’Arpa, ora assente.
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L’Isola della Cona nel 2018 ha attirato 17.264 visitatori paganti – con una significativa presenza extraregionale e straniera – ed è sicuramente la principale attrattiva per il Comune d Staranzano, capofila della Riserva Foci dell’Isonzo. Come si intende valorizzare questa importante risorsa?
Il candidato Massimo Bruno
L’importanza dell’Isola della Cona come santuario naturale, come polo divulgativo per la coscienza ambientale e anche come destinazione qualificata per un turismo consapevole è già ben stabilita e riconosciuta, ma credo che i margini di crescita siano ancora molto ampi. Vogliamo sviluppare questa molteplice vocazione mettendola in rete con altre zone, come quelle del litorale e della Quarantia, luoghi più turistici ma attualmente non valorizzati, in modo da ampliare l’esperienza di chi viene a visitare l’Isola della Cona promuovendo maggiormente l’intero territorio. Un’operazione che andrà pero’ condotta con un’attenzione precisa nei confronti dell’ambiente, le peculiarità dell’Isola devono essere preservate e un eventuale aumento dei flussi dovrà essere commisurato ad un impatto pienamente sostenibile.
Il candidato Riccardo Marchesan
La Riserva è la principale attrazione del litorale e qualsiasi tipo di valorizzazione deve garantire il mantenimento delle caratteristiche della riserva. Dobbiamo fare rete con altre realtà e con gli operatori dell’area e questo avviene anche con le progettualità europee. Attualmente è in atto il progetto IM.PRE.CO. che coinvolge 5 stati europei (Italia, Slovenia, Croazia, Albania e Grecia) e interessa il mare Adriatico e lo Ionio; Staranzano ne è lead partner. Un secondo progetto, GREVISLIN, è iniziato da poco. Vi è poi il progetto del PSR, Mar e Tiaris, che valorizza il territorio agricolo, i servizi offerti, le ippovie, la mobilità lenta che coinvolge ben 10 comuni tra cui anche il nostro e la Riserva Naturale Isola della Cona. Va anche ricordata la Scuola dell’Acqua H2O Provinciale insediata nel 2015 alla Cona, con la quale l’Amministrazione ha organizzato un convegno su Acqua e salute, a seguito del quale IRISAQUA, su decisione del CATO (Consulta dell’Ambito Territoriale Ottimale), è stata autorizzata a procedere alla sostituzione di tutta la rete idrica in cemento amianto della Provincia. Unico caso in Italia.
Per valorizzare la Riserva si procederà con ulteriori progettualità per incentivare l’offerta di maggiori servizi e con una mirata comunicazione con strumenti digitali e web per la promozione del territorio. In particolare gli obiettivi sono incentivare la ricettività diffusa, la mobilità sostenibile, l’integrazione con servizi proposti da enti pubblici e privati sia sul territorio comunale sia in rete con altri comuni, realtà regionali e internazionali, individuando pacchetti turistici in collaborazione con l’ente di promozione turistica regionale e consorzi regionali, anche nell’ottica di una migliore fruizione del lido, ricadente sempre nell’area tutelata.
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Ha delle proposte per favorire la fruibilità per le biciclette, sia in un’ottica di mobilità locale, verso i Comuni limitrofi e verso il litorale, sia per intercettare il ciclo-turismo che è un settore in forte espansione?
Il candidato Riccardo Marchesan
Vogliamo favorire una mobilità sostenibile con la progettazione e realizzazione di nuovi tracciati ciclo-pedonali oltre a quelli già finanziati e in fase di progettazione lungo via Dobbia-Begliano e verso San Canzian d’Isonzo lungo la strada provinciale SP2, promuovendo una nuova pista ciclabile/pedonale di collegamento con la stazione di Trieste Airport. Inoltre è nostra intenzione potenziare il collegamento tra le reti ciclabili esistenti, ad esempio attuando quello tra la ciclabile parallela alla “bretella” e gli impianti sportivi e prevedere la realizzazione di un percorso che colleghi il centro cittadino con il litorale e inserirsi nella ciclabile FVG2. L’obiettivo è anche quello di sfruttare i collegamenti con la rete ciclabile regionale, in particolare con la ciclovia Alpe Adria per intercettare i flussi del cicloturismo d’oltralpe, tenendo presenti i poli turistici di Grado-Aquileia- Palmanova, ma anche i capoluoghi, nonché le sinergie con enti pubblici e privati promotori dei servizi lungo i percorsi ciclabili sul Carso, Collio e rete transfrontaliera nella valle dell’Isonzo in Slovenia, agganciandoci ai servizi di bike sharing. Di rilevante interesse per i flussi dell’eco-turismo è la European Green Belt, (Egb), la cintura verde di 12.500 chilometri in Europa che dai paesi baltici arriva fino ai Balcani (lungo quella che un tempo era la cortina della guerra fredda), di cui 200 Km interessano il Friuli Venezia Giulia giungendo fino a Grado e poi proseguendo su Trieste, che può incentivare la valorizzazione del nostro litorale in chiave turistica e ambientale e può essere dunque al centro di politiche di sviluppo per l’intero Friuli Venezia Giulia.
Il candidato Massimo Bruno
E’ un punto a cui tengo moltissimo e su cui ho trovato una spiccata sensibilità da parte di tutta la mia coalizione, per questo abbiamo inserito nel programma elettorale un impegno preciso verso lo sviluppo della rete ciclabile cittadina e la sua integrazione con il litorale e le altre realtà mandamentali. Soprattutto in un territorio come il nostro, dove coesistono fiume, litorale e frazioni, la rete ciclabile ha un’importanza cruciale per aumentare la qualità della vita e l’attrattività turistica.
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Cosa pensa del progetto del tubone di Irisacqua e dell’allargamento del depuratore?
Il candidato Massimo Bruno
Sarà un salto di qualità epocale nel rispetto dell’ambiente del nostro territorio. Oggi il depuratore di Staranzano basta a mala pena per l’utenza locale mentre quello nuovo, che è in fase di progettazione definitiva, garantirà il servizio a 300mila utenze. Un impianto nuovo che non cambierà nulla ai cittadini perché andrà ad occupare la stessa area di quello esistente.
Sarà il punto di arrivo di un nuovo collettore fognario che, da nord a sud, scorrerà parallelo all’Isonzo lungo tutta la provincia, raccogliendo tutti gli scarichi fognari risolvendo in maniera definitiva il problema di quelli che ancora oggi si riversano, non trattati, nell’Isonzo stesso.
Dal depuratore partirà questo “tubone” che, con i suoi circa 10km di lunghezza, porterà l’acqua depurata e pulita in mezzo al golfo.
Nel suo complesso si tratta di un progetto epocale di grande rispetto per l’ambiente, va esattamente nella direzione di sviluppo e rispetto che credo sia fondamentale nell’amministrazione di oggi.
Il candidato Riccardo Marchesan
Non vi sarà nessun allargamento fisico dell’impianto di depurazione di Staranzano che servirà per tutta la Provincia; vi sarà solo un adeguamento tecnologico avanzato sull’impianto esistente. La dorsale isontina con terminale Staranzano eviterà gli scarichi nel fiume Isonzo, come avviene ora, per cui ne beneficerà non solo l’Isonzo ma anche il mare Adriatico in quanto l’immissione a mare sarà di acque più pulite rispetto ad oggi. Ricordiamo che durante i periodi di magra dell’Isonzo si creano concentrazioni di liquami nel fiume che, alle prime piogge, inevitabilmente finiscono in mare aumentandone l’inquinamento.
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La variante urbanistica generale del 2004 e i piani del Consorzio industriale prevedono delle espansioni urbanistiche ed edilizie. Intende limitare l’ulteriore consumo del suolo e quale visione ha per il futuro del litorale staranzanese?
Il candidato Riccardo Marchesan
Come previsto nel nostro programma: avvio dell’iter per l’aggiornamento del nuovo “Piano Regolatore Generale Comunale”, con una ampia fase partecipativa tra le varie compagini pubbliche e private, anche per il monitoraggio dell’esistente, giungendo alla redazione di uno strumento che garantisca uno sviluppo ecosostenibile del territorio in accordo con gli obiettivi di “Agenda 2030”. Già nel precedente mandato avevamo puntato al consumo zero rispetto alle previsioni urbanistiche già approvate, e le condizioni nei cinque anni non sono sostanzialmente mutate: l’edilizia residenziale non ha ancora occupato totalmente gli ambiti di nuova espansione e l’area industriale vede grandi spazi ancora da insediare.
Per litorale dobbiamo intendere tutta la vasta area litoranea che è molto estesa, rientra tutta nell’area di Riserva ed è sottoposta ai numerosi vincoli previsti per le aree di Riserva Naturale Regionale, di Zona di Conservazione della rete Natura 2000 e Sito di Interesse Comunitario.
Riguardo il lido è in fase di ultimazione l’urbanizzazione primaria dell’area (già realizzata la predisposizione per energia elettrica, acqua potabile, fognature e telefonia). Ultimate tutte le opere di urbanizzazione si procederà con un bando di gara per dare in concessione il Lido. Si ricorda che essendo il lido all’interno della Riserva Naturale foce dell’Isonzo e in parte anche in zona SIC (Sito di Interesse Comunitario), le attività che potranno insediarsi dovranno osservare tutti i vincoli che quest’area prevede, quindi, la concessione non potrà che avere contenuti conseguenti. Si farà il realizzabile nel rispetto delle norme di tutela di un’area naturalistica di grande importanza a livello europeo.
Il candidato Massimo Bruno
Vogliamo creare sviluppo e opportunità, ma che siano sostenibili e coerenti con il rispetto e la consapevolezza ambientali. Lo sviluppo quindi dovrà tenere conto dei vincoli imposti dal Piano di Gestione della ZSC Foce dell’Isonzo – Isola della Cona e per quanto riguarda il consumo del suolo nelle zone già urbanisticamente destinate a zona industriale o artigianale, noi vogliamo favorire nuovi insediamenti e di conseguenza lo sviluppo della zona con una possibilità di maggiore occupazione, sempre però in maniera sostenibile. Sviluppo e rispetto ambientale possono e devono procedere di pari passo.