LUCE SUI TEMI AMBIENTALI A MONFALCONE: 3 CANDIDATI A CONFRONTO
Diego Moretti risponde che i monitoraggi ambientali rappresentano sempre una modalità utile per conoscere cosa succede nel territorio, per cui un loro rafforzamento è da programmare. Lo stesso vale per le indagini sulla salute della popolazione (in questo senso ricorda le indagini ambientali ed epidemiologiche della Regione e l’Università di Udine tra il 2014 e il 2015 proprio su Monfalcone). In collaborazione con ARPA e lo stesso Consorzio industriale COSEVEG, il Comune può svolgere un ruolo importante di monitoraggio delle emissioni in città.
Anche Bou Konate ritiene assolutamente necessario rafforzare i monitoraggi ambientali e le indagini sanitarie sulla popolazione, istituendo un sistema permanente e trasparente di rilevamento delle emissioni, un portale online per la pubblicazione dei dati ambientali aggiornati e promuovere assemblee pubbliche periodiche con esperti, associazioni e comunità per condividere dati, soluzioni e scelte future, soprattutto nei pressi del cantiere navale e nella zona industriale del Lisert, anche in vista del progetto della nuova centrale.
Luca Fasan – constatata la concentrazione industriale e urbana tra le più alte in Regione – ritiene che il territorio va protetto attraverso sistemi di monitoraggio sensibili e non temporanei. In questi anni l’ARPA è intervenuta per ridurre l’impatto del cantiere su Panzano, ma un attento monitoraggio deve proseguire in occasione delle prossime commesse di Fincantieri. Con il progetto “BiopressAdria” si vanno a monitorare anche le condizioni di inquinamento marino del Golfo di Panzano.
Secondo Diego Moretti il poco invidiabile record di città del FVG con il maggior consumo di suolo deve farci ripensare alcune scelte recenti del tutto sbagliate, come la costruzione del nuovo campus scolastico in via Grado, scelta da Comune e Regione senza alcuna valutazione socio-demografica; “come centrosinistra abbiamo contrastato tale scelta proponendo soluzioni alternative, ma senza essere in alcun modo ascoltati”conclude Moretti.
Per Bou Konate il consumo di suolo zero deve diventare una scelta strategica per Monfalcone; per il PRCG vuole avviare un processo partecipativo, che punti sulla rigenerazione dell’esistente, sull’efficientamento energetico e sulla mobilità dolce, con una visione di lungo termine, costruita insieme ai cittadini, alle imprese e alle realtà sociali della città. Anche Konate è severo sulla variante del polo scolastico, che rappresenta un errore di impostazione, perché spostare due scuole dalla città verso un’area verde periferica significa incentivare l’uso dell’auto, abbandonare il centro e cementificare un polmone naturale prezioso.
Luca Fasan informa che il nuovo Piano regolatore è pronto per le procedure di consultazione e per l’adozione. Si baserà sul superamento della fase di espansione urbana e la riqualificazione del patrimonio esistente evitando nuovi quartieri dormitorio. E’ escluso ogni ulteriore consumo di suolo. L’altro caposaldo del nuovo Piano sarà la tutela dei siti Natura2000 e dei biotopi e la valororizzazione dell’area carsica, che costituiscono il 14% del territorio comunale.
Questi impegni saranno portati avanti in virtù del nuovo Piano regolatore – afferma Luca Fasan – che punterà ad aumentare il potenziale ecosistemico delle aree esistenti. L’adozione dello strumento pianificatorio sarà la garanzia della volontà politica di perseguire questi obiettivi.
Diego Moretti afferma di non conoscere il dossier sull’istituzione del biotopo della Moschenizza e va valutata insieme alla Regione la compatibilità con la zona industriale e portuale. Sull’ampliamento del biotopo Schiavetti, la olla di risorgiva a Nord è soggetta ad inquinamento da rifiuti, per cui è necessario un dialogo con la Regione. Intanto potrebbero essere utili iniziative tese a limitare il degrado esistente (vedi installazione di reti leggere che impediscano l’ingresso di mezzi o persone che inquinano).
Bou Konate invece vuole procedere sull’istituzione del biotopo della Moschenizza senza ulteriori ritardi. Inoltre, ritiene prioritario l’ampliamento del biotopo delle risorgive di Schiavetti, includendo l’olla esclusa, come indicato dal progetto Eco Smart.
Intende istituire una cabina di regia comunale per la gestione naturalistica delle aree protette, in collaborazione con la Regione, per garantire manutenzione, accessibilità e finalità educative e turistiche sostenibili, e le scelte su queste aree dovranno essere condivise con la cittadinanza, con la partecipazione delle scuole, dei giovani, delle associazioni ambientaliste e dei residenti.
Questa mancanza rappresenta un grave ritardo che Monfalcone non può più permettersi, afferma Bou Konate. Uno dei suoi obiettivi sarà redigere un Piano del verde che includa un censimento del patrimonio arboreo, un regolamento per la gestione pubblica e privata, e linee guida per nuovi interventi, da costruire attraverso un percorso partecipativo, coinvolgendo attivamente le consulte, i comitati di quartiere e i cittadini, perché il verde urbano è una responsabilità collettiva. Nella promozione di una cultura diffusa del verde urbano, vanno coinvolte anche le scuole e le associazioni, perché la natura in città è salute, bellezza, socialità e resilienza climatica.
Luca Fasan ricorda che la giunta comunale uscente ha già adottato una delibera di indirizzo volta alla redazione del Piano del Verde, che fissa anche i criteri, le priorità e i requisiti su cui sviluppare questo piano. La stessa delibera contempla il coinvolgimento delle associazioni di tutela ambientale e del rappresentante degli usi civici, con l’istituzione di un apposito tavolo tecnico.
Secondo Diego Moretti, il piano del verde urbano è uno strumento utile per garantire ordine, coerenza e buone pratiche nella gestione del verde cittadino. Monfalcone dispone di un patrimonio verde importante: dotarsi di linee guida chiare permetterebbe di valorizzarlo meglio, migliorare la manutenzione e pianificare nuove piantumazioni in modo strategico. In fase di pre-stesura andranno coinvolti cittadini e associazioni.
“Assolutamente”, esordisce Diego Moretti, “le Comunità energetiche rappresentano un obiettivo ambizioso, un’opportunità da cogliere anche a Monfalcone: guai se perdessimo questo treno. Nelle nostre liste vi sono professionalità disponibili a portare avanti tale tipo di progettualità”.
Luca Fasan fa presente che il Comune è partner di un importante progetto europeo denominato CoAdria, che prevede l’individuazione di soluzioni concrete per sviluppare le comunità energetiche, con l’obiettivo di creare un GECT (gruppo europeo di cooperazione territoriale) che potrà diventare un modello per l’intera Regione.
Così anche Bou Konate: “Sì, promuoverò la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili a Monfalcone, in sinergia con soggetti pubblici, privati e associazioni. Le CER rappresentano un’opportunità concreta per abbattere le bollette, combattere la povertà energetica e ridurre le emissioni”. S’impegnerà a predisporre un piano comunale per le CER, fornire assistenza tecnica e semplificazioni burocratiche per cittadini e imprese, utilizzare edifici pubblici come nuclei di partenza per progetti pilota. “L’energia rinnovabile è un diritto, non un privilegio. E la transizione ecologica deve essere anche uno strumento di giustizia sociale” conclude Konate.