PRESENTAZIONE DELLO STUDIO CNR SULLA CENTRALE A CARBONE DI MONFALCONE
Ieri 17/05/2017 al Palazzetto Veneto di Monfalcone si è tenuta la relazione dell’Assessore all’Ambiente, Sabina Cauci, sullo studio del CNR, previsto nell’ambito del rinnovo dell’AIA della centrale di Monfalcone, basato su 4 campagne (7/2014, 2/2015, 9/2016, 2/2017), curato da Cinzia Perrino e costato 400.000 euro. Alle 5 centraline già esistenti ne sono state aggiunte due, a Panzano (Cantiere Timavo) e Quartiere Enel (mensa A2A). Lo studio – molto sofisticato e più completo di quelli realizzati finora – non ha rilevato valori fuori norma rispetto alle normative. E’ stato comunque importante sia perchè basato su misure sperimentali (non dedotte, come nello studio Arianet), sia per alcune misure mai realizzate prima, come quelle sul black carbon (grafite sottile), o realizzate con mezzi non adeguati, come quelle su cadmio e arsenico. Un picco anomalo di cadmio, sostanza molto pericolosa per la salute (in particolare per le donne e soggetti anemici), è stato registrato in data 20/9/2016, senza che se ne comprendesse la motivazione. Secondo l’Assessore, lo studio esclude l’esistenza di un “effetto ombrello”, secondo il quale le aree più prossime al camino sarebbero esenti da ricadute inquinanti. Il maggior numero di tumori registrato nel basso Isontino rispetto ad altre aree della Regione non trova corrispondenza con la quantità di polveri sottili, poichè ci sono altre zone in Regione con valori superiori a quelli di Monfalcone. Bisogna quindi ricercare altri inquinanti, metalli pesanti, policiclici aromatici, radioattività. Un limite dello studio del CNR è la mancata misurazione del mercurio (oltre a uranio e polonio). Secondo l’assessore Cauci sono necessari quindi ulteriori studi, sia quelli già previsti sui licheni per rilevare il bioaccumulo di metalli e i.p.a., sia con rilevazioni del PM1, anche con rilevazioni in continuo. Inoltre l’Assessore intende concentrarsi sulla prevenzione nei giovani, su ulteriori studi epidemiologici (quelli eseguiti si fermano al 2009) e su una maggiore informazione. Un ulteriore aspetto riguarda l’inquinamento sonoro, non previsto dall’AIA, per cui sarà importante dotarsi di un fonometro. Come noto i nuovi limiti europei (BAT) su alcuni inquinanti come SOx, NOx, polveri sottili, mercurio, da poco approvati, non saranno utili alla revisione dell’AIA, in quanto la centrale a carbone di Monfalcone non supera i nuovi limiti. Nel corso del dibattito, sollecitata a considerare la riconversione del sito attraverso accordi con la società A2A Energie Future, l’Assessore comunica che il dialogo è stato tentato, ma la risposta della società è stata di totale chiusura, annunciando anzi l’acquisto di nuove turbine per proseguire nella combustione del carbone. Quindi quella degli studi sugli impatti sanitari rimane l’unica via per raggiungere l’obiettivo condiviso della chiusura dell’impianto.